lunedì 30 aprile 2007

STEPHEN KING 11

Altro giro altro bel libro, stavolta sono due!

Desperation (Desperation, 1996)
I vendicatori (The Regulators, 1996)
Facevo i primi anni all'università, quando sono usciti Desperation e I
Vendicatori. Due libri "paralleli" di Stephen King e Richard Bachman,
ma la finzione era scoperta: Bachman non esisteva, era sempre stato
Stephen King.
Le copertine erano bellissime e facevano il paio una con l'altra
(anche solo per le copertine meriterebbe l'acquisto delle edizioni
cartonate, ove le immagini sono riprodotte al meglio).
Mi pare di aver acquistato i due libri usati nelle bancarelle di via
Po, a Torino, non avevo molti soldi in tasca, allora, ma è una cosa
che faccio spesso anche oggi.
King era in una sorta di fase "sperimentale", cosa si era inventato adesso?
Si tratta di due romanzi non veramente intercomunicanti, semplicemente
ambientati in due mondi paralleli, con alcuni personaggi ed
ambientazioni in comune.
Lo stile di King è molto più lineare, come siamo abituati a leggerlo.
La storia scorre bene, ed è un buon sano vecchio horror, con qualche
elemento soprannaturale.
Lo stile di Bachman, invece, è una sorpresa. In effetti la vera
sperimentazione è qui: non è il solito Bachman questo, piuttosto è un
altro alter ego di King, quello che vuole utilizzare i personaggi come
figurine di cartone, plasmare la vicenda (una sorta di gioco, insomma)
ed alla fine fare tutto a pezzi. Si tratta di un primo esperimento
parzialmente metaletterario, ma King farà "di peggio" (di meglio,
intendo dire) alla fine della saga della Torre Nera, inserendo sè
stesso tra i personaggi. Gioca col lettore anche, e bisogna dire che
lo fa maledettamente bene dato che ad ogni passaggio ci si domanda se
si è compreso veramente quello che Bachman (?) voleva dire.
Per me è un esperimento perfettamente riuscito. Anche questi sono due
libri che mi piacerebbe rileggere.
So che c'è un film recente su Desperation, ma non l'ho visto.

Prossima puntata: Il miglio verde.

sabato 28 aprile 2007

STEPHEN KING 10

Dolores Claiborne (Dolores Claiborne, 1992)
Questo libro è uno dei miei preferiti in assoluto. Si tratta di una
vicenda drammatica narrata in prima persona dalla protagonista. Più
precisamente tutto il libro è un monologo, la "deposizione" di una
presunta omicida (?). Dolores è una insopportabile Yankee, con un
grado di istruzione non elevato, la scrittura di King rispecchia il
linguaggio della protagonista. Può essere difficile, da lettori,
inserirsi in questa logica me una volta fatto il libro diviene
straordinario, si entra letteralmente nella vicenda, si vivono le
emozioni della
Claiborne e non si può fare a meno di comprendere che si può anche
uccidere per odio e per amore.
La trama è un cerchio perfetto e Il rapporto, a sua volta di
amore/odio, fra Dolores e la sua "padrona", Vera Donovan è
rappresentato superbamente.
Il film, L'ultima eclissi, di nuovo con Kathy Bates, non presenta la
particolare impostazione narrativa del romanzo, ma è comunque molto
bello e merita sicuramente la visione. La Bates fa un'altra
interpretazione da oscar, immedesimandosi totalmente nel personaggio e
rendendone tutte le sfaccettature.
Il libro, però, ha qualcosa in più ed almeno in questo caso, se non
sempre, proprio non basta vedere il film: correte a leggere il libro,
se non l'avete già fatto! :-))))


Insomnia (Insomnia, 1994)
Alcuni amici mi hanno dipinto Insomnia come un libro bellissimo. Io
l'ho trovato insieme sia gradevole che noioso. Non so se la questione
è che non era per me il momento adatto per leggerlo, una cosa che ogni
tanto mi succede, ma sebbene sia indirettamente legato alla mia
amatissima saga della Torre Nera non sono riuscito a godermelo più di
tanto.
Non so di film tratti da questo libro, "Insomnia", bel thriller del
2001 con la regia di Christopher Nolan, non c'entra nulla.

mercoledì 25 aprile 2007

STEPHEN KING 9

It (It, 1986)

Un altro capolavoro di Stephen King. In effetti, come dicevo nelle
scorse "puntate", non è il mio libro preferito in assoluto ma vorrei
enfatizzare alcuni degli elementi peculiari di It. Anzitutto le oltre
1000 pagine si leggono d'un fiato, una cosa del genere a me non è mai
capitata con un libro altrettanto lungo. Nella storia vi è un recupero
di sensazioni legate alla nostra fanciullezza così attento, così ben
fatto che, pur in un contesto decisamente americano e piuttosto
diverso dal nostro, non si può fare a meno di immedesimarsi nei
protagonisti.
Notevole è anche il concetto rappresentato dal nemico, il Male
personificato, la cui ciclica riapparizione, anche nella vita dei
nostri eroi, simboleggia magari altro (io ci vedo le periodiche crisi
personali che mi hanno in qualche modo colpito, e costretto a
crescere). Un paradosso che ho notato, pensando ai commenti di diversi
amici che lo hanno letto, è che alcuni lo hanno trovato letteralmente
terrorizzante, altri non lo giudicano nemmeno un vero e proprio libro
dell'orrore. Secondo me, però, appartiene innegabilmente al genere,
senza con questo voler togliere o aggiungere nulla ad un libro
decisamente straordinario.
Una lettura decisamente consigliata a tutti.
La serie TV, tratta da It, è un pò meglio, forse, di quella tratta
dall'Ombra dello Scorpione, ma risente degli stessi difetti. Gli
attori, in generale, hanno fatto recitazioni ordinarie, le parti più
"simboliche" della narrazione sono rese piattamente e risultano poco
coinvolgenti, solo la figura del pagliaccio (che peraltro è entrata un
pò nell'immaginario collettivo) ha un certo impatto visivo. Kubrick
aveva ragione, King non può essere riprodotto pari pari.


Misery (Misery, 1987)
King è in vena: anche Misery è un libro eccezionale. A parte, forse,
alcune polemiche che si possono fare sulla traduzione di Tullio
Dobner, ma lì King non c'entra. Paul Sheldon, uno scrittore (guarda
caso) ha un brutto incidente (potrei dire "guarda caso" ma è successo
prima di quello vero di King) ma viene salvato da Annie Wilkes,
infermiera, la sua fan Numero Uno. "Che culo che c'ha certa gente..."
come direbbe Guccini. Beh, si capisce che anche King è un pò
preoccupato dai suoi fan molto, molto appassionati. Misery è l'eroina
di una serie di romanzetti rosa che hanno dato fama a Sheldon, ma
questi è ben deciso a cambiar genere e ha deciso di uccidere,
letterariamente, il personaggio. Annie Wilkes lo segregherà in casa,
con l'obiettivo di riportare in vita la sua eroina preferita,
costringendo Sheldon a scrivere quello che lei si aspetta lui debba
scrivere. Come si capisce dalla trama non è che i temi trattati siano
poi così nuovi, ma c'è una tale intensità nel conflitto tra i
personaggi, c'è una sorta di amara autopsicanalisi (o semplice
autoironia), c'è la classica situazione claustrofobica... insomma a me
è piaciuto veramente parecchio.
Due parole le merita sicuramente anche il film che ne è stato tratto:
Misery non deve morire. A mio avviso è uno dei migliori film
Kinghiani, peraltro abbastanza fedele al romanzo, direi. Forse per
l'interpretazione di Kathy Bates, forse per la buona mano del regista,
Rob Reiner, la tensione è altissima per tutto il tempo, come nei film
di Hitchcock. Se oggi rileggessi il libro non potrei fare a meno di
associare il volto di Kathy Bates ad Annie Wilkes.


Ed ora un piccolo elenco di quelli che non ho letto:
Le creature del buio (The Tommyknockers, 1987)
La metà oscura (The Dark Half, 1989)
Cose preziose (Needful Things, 1991)
Il gioco di Gerald (Gerald's Game, 1992)
Rose Madder (Rose Madder, 1995)
Il diario di Ellen Rimbauer (Rose red), 2002 (scritto sotto lo
pseudonimo di Joyce Reardon, dice Wikipedia)
Buick 8 (From a Buick 8, 2002)
Cell (Cell, 2006)

> Tipo Shining film, l'ho scaricato e guardato, e mi chiedo perchè lo
> trovate un capolavoro, per me ci sono film migliori !
> Anche solo Misery e Il Miglio Verde (rimanendo su King) per esempio,
> per me sono molto, ma molto più belli di Shining.
> Insisto sul fatto dei gusti :-)

Anche io la penso così: il "bello" è l'incontro tra chi aveva qualcosa
da dire/mostrare, l'artista diciamo, e chi fruisce quella cosa.
Questo incontro produce qualcosa, un'emozione, positiva neutra o
negativa che sia.
Le cose artisticamente "complesse" forse possono essere comprese
meglio (questo non necessariamente comporta un maggior godimento) con
una "spiegazione" adeguata, ma è assurdo, secondo me, pensare che dopo
aver discusso e sviscerato un tema all'inverosimile poi si sia tutti
daccordo su come vada giudicato.
Per esempio non dò molta speranza ai Promessi Sposi di Manzoni
(frecciatina). :-PPPPP




Parole sacrosante. Potrei stare ore ed ore a spiegare la genialita' di
un film come "Shining", ma se a ***** non piace, a cosa servirebbe?

> Per esempio non dò molta speranza ai Promessi Sposi di Manzoni
> (frecciatina). :-PPPPP

Come io non ne do' a "Il silenzio degli innocenti" (frecciatina
ricambiata). :-PPP

sabato 21 aprile 2007

STEPHEN KING 8

Altra puntata di libri vari, senza particolari legami con altri (a
parte i due del Talismano, legati tra loro).

Christine - la macchina infernale (Christine, 1983)

Un libro un pò così così. Forse non diverso, stilisticamente parlando,
da altri libri del periodo, ma per conto la storia non è molto
coinvolgente. Lo stesso discorso vale per il film: uno dei miei
registi preferiti in assoluto, John Carpenter, alle prese con un tema
un pò moscio, quello dell'auto "indemoniata". Fece miracoli, comunque.


Il talismano (The Talisman, 1984) - scritto con Peter Straub
La casa del buio - meglio conosciuto come "Il talismano 2: La casa del
buio" (The Talisman 2: Black House, 2001), scritto con Peter Straub

Il Talismano è un altro "fantasy atipico" di King, questa volta in
coppia con Peter Straub. King amava, come scritto in Danse Macabre -
il suo saggio, i libri di Straub, in particolare se non ricordo male
Ghost Story. Stranamente insieme hanno scritto un libro più fantasy
che horror, ma il risultato è decisamente buono. Jack Sawyer, il
giovane protagonista, diventa amico di Lupo, un lupo mannaro dei
"Territori", un mondo parallelo. L'ambientazione, ed altri elementi,
ricordano molto la Torre Nera, ma gli eventi del Talismano prendono
una direzione diversa, le due storie si ritroveranno solo con qualche
punto di contatto. Mondi paralleli, appunto.
Del Talismano ho letto l'edizione vecchia della Sperling & Kupfer, con
dei caratteri microscopici quasi illeggibili, consiglio l'edizione
nuova.
La Casa del Buio arriva dopo molti anni, e altrettanti ne sono
trascorsi per Jack, ma i due autori continuano a funzionare molto bene
assieme. Per King è anche un momento difficile perchè dopo l'incidente
stenta a ritrovare la sua vena creativa ma Straub viene in suo
soccorso, pare, perchè anche questo seguito, a dispetto della
lunghezza, è molto bello.


Unico indizio: la luna piena (Silver Bullet, 1985)

Questo libro, come raccontato da King stesso nell'introduzione, doveva
essere un calendario, illustrato da Bernie Wrightson, con poche frasi
di King, una per ogni mese. Poi, poichè non sapeva essere stringato,
le frasi divennero capitoli, il capitoli formarono un libro breve che
alla fine divenne persino un film. Beh, il film non è proprio un
granchè, ma il libro è carino, seppur breve. Vi sono due edizioni ma,
ovviamente, consiglio quella con le illustrazioni, a colori, di
Wrightson.


Gli occhi del Drago (The Eyes of the Dragon, 1986)

Un altro fantasy, stavolta originato da una storia che King raccontava
ai suoi figli da piccoli. E' per ragazzi e a qualcuno non piace per
questo motivo. A qualcun'altro piace propio per questo. Io mi sento un
pò in mezzo, tra le due posizioni.

Prossima puntata: It.


giovedì 19 aprile 2007

STEPHEN KING 7

Stagioni diverse (Different seasons), Sperling&Kupfer, 1982
1 Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank
2 Un ragazzo sveglio
3 Il corpo
4 Il metodo di respirazione

Questo è un libro speciale. E' un ottimo "punto di inizio" per chi in
generale ama poco i libri horror ma magari è attratto dall'idea di
provare a leggere Stephen King.
Dopo le fatiche di una serie di libri sfornati a getto quasi continuo
e basati su temi in qualche modo concordati con l'editore King chiese
ed ottenne un anno sabbatico. Niente di meglio per provare a scrivere
qualcosa di un pò diverso. Qualche venatura horror continua ad esserci
ma il fatto importante è che si tratta di quattro bellissimi racconti
lunghi (novelle, li chiama Stephen King), in particolare i primi tre.
E infatti da questi 3 hanno tratto dei film, tutti belli. Io conosco
L'Allievo (da Un Ragazzo Sveglio) e Stand By Me (da Il Corpo), e li
consiglio decisamente. Non ho visto Le Ali della Libertà (da Rita
Hayworth e la Redenzione di Shawshank) che mi dicono essere anche
molto bello.


Quattro dopo mezzanotte (Four past midnight), Sperling&Kupfer, 1990
1 I langolieri
2 Finestra segreta, giardino segreto
3 Il poliziotto della biblioteca
4 Il fotocane

Ricetta simile ma temi più horror, e lunghezza maggiore... quasi
quattro libri, insomma. King anche stavolta è godibile. I Langolieri è
molto bello e basato su un'idea originale, uno spunto
fantascientifico. Il film TV tratto da questo racconto è senza infamia
e senza lode. Finestra Segreta, Giardino Segreto è anche molto bello
ed affronta il tema... non ve lo dico perchè ne rovinerei la lettura.
Il film, Secret Window, con due grandissimi attori, Johnny Depp e John
Turturro, è molto bello. Per gli altri racconti non so se ci sono dei
film, ma sono comunque carini.


Cuori in Atlantide (Hearts in Atlantis, 1999)
1 Uomini Bassi in Soprabito Giallo
2 Cuori in Atlantide
3 Willie il Cieco
4 Perché Siamo Finiti in Vietnam
5 Scendono le Celesti Ombre della Notte
Questo libro, fatto anch'esso di racconti, è un pò diverso dai
precedenti. I racconti sono legati in qualche modo tra di loro e gli
spunti sono più vari. Compare anche la guerra in Vietnam, dimostrando
(ma io l'avevo già capito da un pezzo) che anche King si pone in
maniera critica nei confronti delle scelte guerrafondaie fatte dal
governo americano.
Il libro è molto bello, in toto. Forse non è pienamente apprezzabile
da tutti è il primo racconto (per me molto bello) perchè collegato
alla Torre Nera. Proprio dal primo racconto, depurato da alcuni
elementi fantasy, è tratto il film, carino, Cuori in Atlantide, con
Antony Hopkins. Titolo assurdo in quanto non ha nulla a che vedere col
secondo racconto. Misteri del cinema.


lunedì 16 aprile 2007

STEPHEN KING 6

L'ultimo cavaliere (Dark Tower 1: The Gunslinger, 1982)
La chiamata dei Tre (Dark Tower 2: The Drawing of the Three, 1985)
Terre desolate (Dark Tower 3: The Waste Lands, 1991)
La sfera del buio (Dark Tower 4: Wizard and Glass, 1997)
I lupi del Calla (Dark Tower 5: Wolves of the Calla)
La canzone di Susannah (Dark Tower 6: Song of Susannah)
La torre nera (Dark Tower 7: The Dark Tower, 2004)

La saga della Torre Nera è forse la storia delle storie, una serie che
in qualche modo ingloba tutte le altre. Non era così fin dall'inizio
ma poi, piano piano, lo è diventata.
King dice che di base c'è Il Signore degli Anelli di Tolkien, unito al
West di Sergio Leone ed anche "Childe Roland to the Dark Tower Came",
poema in versi di Robert Browning del 1855. Poi, però, c'è King
all'ennesima potenza.
La storia è concepita sin da quando il nostro era all'università, il
primo libro è stato covato, limato, metabilizzato, riscritto forse per
20 anni (e si vede), con tutti i pregi e i difetti che questo
comporta. La sensazione finale, in un certo senso, è quella opposta:
sembra che molti fatti e personaggi siano inventati là per là senza
sapere che cosa ne sarebbe successo in seguito. Probabilmente, invece,
la questione è che King aveva tanta carne da mettere al fuoco, e lo
sapeva, e quindi si è ritrovato per le mani una storia un pò difficile
da far quadrare. A questo punto ne è venuto fuori con qualcosa di un
pò particolare, quasi una narrazione poetica o forse un pò onirica.
Questo ha disorientato molti lettori de L'Ultimo Cavaliere, qualcuno
paradossalmente proprio per questo ha apprezzato questo libro più di
tutti gli altri. A chi vuole accingersi alla lettura della saga
suggerisco, quantomeno, di provare a leggere anche il secondo prima di
dare un giudizio definitivo.
La Chiamata dei Tre è forse il libro più accessibile, da un lato non
troppo lungo dall'altro con una storia completa in sè. Come dice il
titolo, il gruppo si costituisce, tema Tolkieniano per eccellenza.
Fantasy, ma non "ortodosso", anzi proprio in questo episodio abbiamo
due elementi fantascientifici: le porte dimensionali su un "futuro
parallelo" e il paradosso spaziotemporale. Mancano poi i personaggi
più classici, come elfi e nani.
In Terre Desolate il gruppo affronta il viaggio, altro tema
Tolkieniano, una serie di difficoltà, anche molto particolari, e
vengono sfruttate al massimo dall'autore le particolari personalità di
tutti questi personaggi. Narrativamente e per stile adottato è il più
"ortodosso" di tutti questi libri.
La storia ha preso vita nelle mani dello scrittore e quando arriva al
momento di massima tensione, si interrompe improvvisamente, senza
giungere al finale.
Nel pieno più pieno della mia Kingmania, o meglio Torremania, mi sono
trovato all'improvviso a becco asciutto, sei lunghi anni prima di
poter leggere il seguito! Cazzarola.
La Sfera del Buio comincia con la conclusione della vicenda di Blaine,
un treno macchina-senziente impazzito, che può essere fermato
unicamente se battuto in una gara di indovinelli (kitch, ma geniale),
poi la storia cambia totalmente e diventa un lungo flashback nel
passato del protagonista, che ne mette in luce presupposti e
motivazioni. Questo episodio mi ha fatto uno strano effetto: ero
appagato, finalmente, ma non più così sicuro di voler sapere come
andava a finire... forse perchè la trama aveva preso una direzione per
me inaspettata, persino con una vena romantica. (?)
Poi è arrivato l'incidente, Stephen King viene travolto da un camion
mentre fa una passeggiata a piedi. Notizie inquietanti giungono ad
intervalli più o meno regolari. King non riesce più a scrivere, no, ci
riesce ma non si sa se finirà la saga, poi si dice che lo farà ma che
saranno i suoi ultimi libri.
Ad un certo punto però le notizie sono chiare: i tre volumi finali
uscirano a sei mesi di distanza uno dall'altro.
Altre sue opere dell'ultimo periodo non erano proprio brillanti: La
bambina che amava Tom Gordon, La tempesta del secolo,
L'acchiappasogni. Però non è così per i libri sulla Torre Nera. King è
veramente ispirato e la saga si conclude degnamente, parlo in
particolare dell'ultimo volume che ho particolarmente apprezzato fino
al finale, compreso.
King dell'ultimo periodo è spesso un pò troppo prolisso, ma questo
elemento, pur presente, è poco percettibile negli ultimi tre volumi,
lo è invece per gli altri suoi lavori.
Il seguito è noto: King ha continuato a scrivere senza praticamente
fermarsi per nulla, incidente o meno. La risposta è sotto gli occhi di
tutti, per lui scrivere è un'autopsicanalisi, è un bisogno, è vivere.
Per gli amanti delle classifiche: questa saga è il massimo? Meglio di
IT, dell'Ombra dello Scorpione, di Misery, del Miglio Verde, di
Shining o della Zona Morta?
Difficile da dire, presi singolarmente potrei anche dire di no,
sebbene personalmente ho gustato moltissimo La Chiamata dei Tre, ma il
fatto è che complessivamente si tratta veramente di un'opera
mastodontica e niente affatto noiosa, anzi oggi come oggi sono triste
all'idea che sia veramente finita. E' possibile?

> all'idea che sia veramente finita. E' possibile?

Spiace anche a me che la Torre Nera sia finita :-(
Sto aspettando ansiosamente che la Sperling e Kupfer faccia
tradurre "The Road to the Dark Tower" di Bev Vincent, almeno,
così mi aveva detto Bev quando gliel'avevo chiesto.
L'ho comperato in inglese, ho pure l'autografo ;-) ma non ci capisco
una mazza. :-P
Se interessa:

http://www.bevvincent.com/DarkTower.html

Ecco invece una mia vecchia recensione: STEPHEN KING - SAGA DELLA TORRE NERA: L'ULTIMO CAVALIERE - LA CHIAMATA DEI TRE - TERRE DESOLATE - LA SFERA DEL BUIO - I LUPI DEL CALLA (5 LIBRI)
Difficile parlare di questi libri tutti assieme perchè, pur costituendo un'unica saga, personalmente trovo che siano piuttosto diversi fra loro. Il primo è poetico... e seminale, almeno lo era nella sua prima versione: non ho letto la nuova versione "riveduta e corretta". Il secondo, secondo me il migliore, apre le porte alla narrazione. Molte cose accadono e tutto è originale ed intrigante: l'ambientazione, i paradossi spaziotemporali, i personaggi. Il terzo è anche molto bello, meno diretto, forse, del secondo ma altrettanto efficace nella narrazione, ambientazione ecc. "Colpo basso" del Re è il lasciarci col fiato sospeso nel finale, coi protagonisti nel bel mezzo di una situazione... non rovino la trama a chi non ha ancora letto il libro. Il quarto tratta poi di una situazione del passato di Roland ed è sostanzialmente una storia d'amore. C'è spazio per tanti ingredianti in questa incredibile saga. Il quinto, e per ora l'ultimo uscito, tratta di una sorta di avventura nell'avventura: i nostri eroi devono fermarsi presso il Calla, ove un villaggio sta per essere attaccato dai lupi. Con gli anni King riesce sempre meno a tenere a freno la sua proverbiale prolissità, però la sostanza c'è, eccome. Anzi, nello scrivere le storie della torre nera, sembra avere ritrovato lo smalto perduto nelle sue ultime fatiche letterarie (in particolare in quelle horror).

STEPHEN KING 5

Prima di arrivare alla mia amata saga della Torre Nera faccio una
puntata di... cose varie.
Cominciamo dalle raccolte di racconti.
Alcuni racconti sono reperibili in edizioni varie, io però per avere
praticamente tutto (e senza spendere troppo) prenderei i seguenti, che
appartengono in qualche modo alla bibliografia "ufficiale".
(N.B.: gli elenchi dei racconti sono tratti da Wikipedia, non li ho
verificati ma mi sembrano corretti)

A volte ritornano (The night shift), Bompiani, 1978
1 Jerusalem's Lot
2 Secondo turno di notte
3 Risacca notturna
4 Io sono la porta
5 Il compressore
6 Il Baubau
7 Materia grigia
8 Campo di battaglia
9 Camion
10 A volte ritornano
11 Primavera di fragole
12 Il cornicione
13 La falciatrice
14 Quitters, Inc.
15 So di che cosa hai bisogno
16 I figli del grano
17 L'ultimo piolo
18 L'uomo che amava i fiori
19 Il bicchiere della staffa
20 La donna nella stanza

Scheletri (Skeleton crew), Sperling&Kupfer, 1985
1 La nebbia
2 Tigri!
3 La scimmia
4 Caino scatenato
5 La scorciatoia della signora Todd
6 Il viaggio
7 Marcia Nuziale
8 Ode del paranoide
9 La zattera
10 Il word processore degli dei
11 L'uomo che non voleva stringere la mano
12 Sabbiature
13 L'immagine della falciatrice
14 Nona
15 Per Owen
16 L'arte di sopravvivere
17 Il camion dello zio Otto
18 Consegne mattutine - Lattaio nr. 1
19 Quattroruote: La storia dei bei lavanderini - Lattaio nr. 2
20 La nonna
21 La ballata della pallottola flessibile
22 Il braccio

Incubi e deliri (Nightmares and dreamscapes), Sperling&Kupfer, 1993
1 La cadillac di Donald (Donald's Cadillac)
2 La fine del gran casino (The End Of The Whole Mess)
3 Bambinate (Suffer The Little Children)
4 Il Volatore Notturno (The Night Flier)
5 Ti prende a poco a poco (It grows On You)
6 Denti Chiacchierini (Chattery Teeth)
7 Dedica (Dedication)
8 Il dito (The Moving finger)
9 Scarpe da tennis (Sneakers)
10 E hanno una band dell'altro mondo (You Know They Got A Hell Of Band)
11 Parto in casa (Home Delivery)
12 La stagione delle pioggie (Rainy Season)
13 Il mio bel cavallino (My Pretty Pony)
14 Spiacente, è il numero giusto (Sorry, Right Number)
15 La Gente delle Dieci (The Ten O'Clock People)
16 Crouch End (Crouch End)
17 La casa di Maple Street (The House In Maple Street)
18 Il quinto quarto (The Fifth Quarter)
19 Il caso del dottore (The Doctor's Case)
20 L'ultimo caso di Umney (Umney's Last Case)
21 A testa bassa (Head Down)
22 Agosto a Brooklyn (Brooklyn August)

Tutto è fatidico (Everything's eventual), Sperling&Kupfer, 2002
1 Autopsia 4
2 L'uomo vestito di nero
3 Tutto ciò che ami ti sarà portato via
4 La morte di Jack Hamilton
5 La camera della morte
6 Le piccole sorelle di Eluria
7 Tutto è fatidico
8 La teoria degli animali di L.T.
9 Il Virus della Strada va a nord
10 Pranzo al "Gotham Cafe"
11 Quella sensazione che puoi dire soltanto in francese
12 1408
13 Riding the Bullet - Passaggio per il nulla
14 La moneta portafortuna

Senza farla troppo lunga dico subito che questi libri sono tutti
belli. E' chiaro che la qualità è un pochino altalenante, che qualche
racconto magari è solo un esperimento o, talvolta, un romanzo
"abortito", ma si vede che lo scrittore in fondo ci si diverte. Alcuni
racconti sono tra le primissime cose scritte da King, altri sono
magari legati ad altri libri come Jerusalem's Lot lo è a Le Notti di
Salem o come Le piccole sorelle di Eluria che fanno parte della saga
della Torre Nera. Ma King è anche questo e le citazioni ed i paralleli
tra una storia e l'altra si sprecano (e non sempre sono visibili).
Diversi sono i racconti che dovrei segnalare per quanto sono belli, ne
cito uno: La Nebbia (in Scheletri) che è quasi un romanzo. Molti film
sono stati tratti da questi racconti, ma per lo più non sono un
granchè, anzi voglio provocatoriamente dare la palma del peggiore
proprio a Brivido, tratto da Camion e diretto dallo stesso King.
Brrrr!!!!
(La mia vecchia recensione: "STEPHEN KING - TUTTO E' FATIDICO
13 racconti tutti di recente produzione del Re. Alcuni li avevo già letti ma non mi posso certo lamentare di non aver avuto abbastanza di nuovo da leggere del buon Stephen. La qualità è abbastanza costante (ed alta), anzi per certi versi la dimensione del racconto è decisamente congeniale all'autore: le idee più semplici sono pur sempre idee brillanti quando non devono essere artificialmente espanse in forma di romanzo.")


Danse macabre (Danse macabre), Frassinelli, 1981 [saggio]
Questo saggio, oramai abbastanza datato ma molto godibile, fa il punto
sulle passioni di King in campo letterario e cinematografico. Tratta i
temi letterari a lui più cari e spiega quali sono le basi letterarie
dell'horror e quali sono i capostipiti del genere. King racconta il
tutto con la consueta maestria, la stessa che ritroviamo in tutte le
sue prefazioni e postfazioni, sempre molto interessanti.


Mid-Life confidential [inedito in Italia; ed. americana Viking], 1994
Non l'ho letto.


On writing – Autobiografia di un mestiere (On writing – A memoir of
the craft), Sperling&Kupfer, 2000 [autobiografia/saggio]
Questo è bellissimo. Un libro che, più ancora che insegnarti a
scrivere, ti fa venire la voglia di provarci.


Creepshow [inedito in Italia; ed. americana Plume], 1982
Fumetti in stile vecchi horror americani, io non li ho letti ma dicono
fossero simpatici. Sono anche usciti 2 film per la serie, più
divertenti che paurosi, direi. Carini anche se fatti con pochi,
pochissimi mezzi.

sabato 14 aprile 2007

STEPHEN KING 4

La zona morta (The Dead Zone, 1979)

Anche La Zona Morta è un capolavoro. Senza troppe pretese, forse,
considerato il fatto che viene dopo L'Ombra dello Scorpione, ma è
sicuramente originale, appassionato e pieno di tensione.
E' riproposto il tema dei poteri paranormali, stavolta a seguito di un
incidente subito dal protagonista. John Smith (!) diviene
sostanzialmente un sensitivo, senza volerlo, e tra una visione e
l'altra si ritrova a presagire un futuro imminente dove il candidato
alla presidenza degli Stati Uniti è destinato ad essere una specie di
Hitler...
L'ho letto moltissimo tempo fa ma per anni mi sono detto che avrei
voluto rileggerlo, nel frattempo mi sono guardato più volte il film
che ne ha tratto Cronenberg (abbastanza fedele) ed anche la prima
stagione di una serie TV, uscita di recente. Stavolta si tratta di un
film decisamente buono e di una serie TV quantomeno gradevole, forse
solo eccessivamente annacquata con episodi parzialmente fuori tema.


L'incendiaria (Firestarter, 1980)

Qui il classico tema dei poteri paranormali comincia ad annoiare un
pochino, più che altro perchè la trama sembra essere un pò una
rielaborazione di Carrie.
King però è in stato di grazia, quantomeno sul piano stilistico, e
infatti salva la tensione nella narrazione con un abile gioco di
anticipazioni e di salti in avanti e indietro nella trama. Questa
particolare abilità narrativa è anche molto evidente in Shining, Cujo,
Christine, nei primi libri della Torre Nera, mentre sparirà,
praticamente, da Mucchio d'ossa in avanti.
Il film: Fenomeni paranormali incontrollabili, con Drew Barrymore non
è brutto, ma nemmeno particolarmente bello. La sensazione è che,
essendo tutti bestseller, sia pressochè inevitabile che tutti i
romanzi di King debbano divenire film di Hollywood, con risultati
altalenanti.


Cujo (Cujo, 1981)

Anche Cujo, secondo me, appartiene a questa fase di "stanca" dove King
fa fatica a trovare temi veramente nuovi, ma è capace di rendere
comunque interessante il libro mediante il suo stile di scrittura.
La situazione proposta, a un certo punto diventa totalmente
claustrofobica (cosa che sarà ripetuta in futuro) e con un numero
ridottissimo di protagonisti. Non se la cava male, il nostro autore,
proponendo persino una plausibile verbalizzazione di cosa può passare
per la testa di un cane con la rabbia.
Il film Cujo, stando in base a vecchissimi ricordi, non era malaccio.


The Plant - Part I (1982)
The Plant - Part II (1983)
The Plant - Part III (1985)

Mi risultano inedite in Italia, queste tre puntate di un racconto che,
se non erro, King aveva scritto solo per gli amici.


Pet Sematary (Pet Sematary, 1982)

Omaggiato da una canzone dei Ramones, Pet Sematary (distorsione
infantile della pronuncia di "pet cemetery", ovvero cimitero per gli
animali domestici) è forse il libro più marcatamente horror di Stephen
King. Bello, forse proprio per questo motivo, è potenzialmente
insostenibile nel momento in cui...


SPOILER















il figlio del protagonista muore investito da un camion. Il padre col
cuore a pezzi lo seppellisce nel "Pet Sematary", ben sapendo che suo
figlio tornerà in vita ma impazzito ed assassino. Per certi versi è
veramente troppo! E infatti quello che funziona veramente bene nel
libro diventa assurdamente comico nel (pessimo) film che ne è stato
tratto. Gli animali "risorti" sono dei ridicolissimi peluche con le
zanne e cose di questo genere.


venerdì 13 aprile 2007

STEPHEN KING 3

L'ombra dello scorpione (The Stand, 1978)
L'ombra dello scorpione - edizione completa (The Stand, 1990)

L'ombra dello Scorpione è, a mio parere, il romanzo più bello e
complesso di Stephen King.
L'editore impose pesanti tagli alla prima edizione del romanzo,
operati però con il consenso dell'autore.
Ma King credeva molto nel fatto che la storia aveva bisogno di un
respiro più ampio e propose (probabilmente quando il suo essere un
autore di successo era ormai un fatto consolidato) all'editore una
nuova versione ampliata e riveduta dove le parti "tagliate" potevano
essere reinserite ed altre parti riviste. Paradossalmente alcune altre
parti sono invece state eliminate perchè la nuova versione del romanzo
non ne aveva più bisogno.
Io ho letto circa 200 pagine della prima edizione... mi pareva di non
riuscire ad andare avanti. Ho rinunciato. Ero ancora un lettore acerbo
(avevo circa 16 o 17 anni) e devo ammettere che un libro lungo mi
metteva in difficoltà.
Qualche anno dopo, durante l'università, ero nel pieno della mia
King-mania e mi decisi a riprendere il libro, ma per l'occasione
comprai la versione lunga. Ne sono rimasto fulminato. Non è solo
questione di storia, temi, stile, ma soprattutto di personaggi. Erano
così veri per me che, per tutta la durata della lettura, non potevo
fare a meno di loro, dovevo sapere come proseguiva la loro storia.
La vicenda, è noto, è quella di un virus letale che uccide quasi tutti
gli abitanti della terra. I sopravvissuti lentamente si organizzano in
due gruppi, più o meno "i buoni" ed "i cattivi". Il resto non lo
rivelo ma... bisogna vederlo come una moderna apocalisse, visionaria
(l'AIDS non esisteva ancora ma, in pratica, tutti ce lo vedono da
quando è comparso), corale, densa di realismo e contemporaneamente con
un pizzico di magia.
Molti confrontano questo libro con IT, principalmente per la
lunghezza, credo, ma secondo me l'intreccio è molto più complesso e
suggerirei di leggerlo con la dovuta calma (IT, invece, si legge in
fretta, senza avvertine la "pesantezza").
E' rimasto il suo unico capolavoro? Secondo me sia sì che no: non è
questione di classifiche, semplicemente di momenti e punti di vista:
La Torre Nera è un'altra cosa e sinceramente non vedo la necessità di
fare un confronto, oppure Il Miglio Verde, o Dolores Claiborne, tutti
"esperimenti" di un altro genere. E' comunque un libro eccezionale,
una storia di storie, tanti fili che si intrecciano, tantissime
tessere che si sommano ed alla fine appare un mosaico enorme, bello se
osservato nella sua interezza ma talmente grande da far fatica ad
abbracciarlo con un solo sguardo.

> Vabbe'. Allora lo chiedo anche a te e Tolkien?
> Chiarisco meglio: da piu' parti ho letto che King, nella stesura di
> quest'opera, sarebbe stato assai influenzato dal Signore degli Anelli.
> Tanto che alcune vicende e alcuni personaggi vivrebbero in parallelo
> con quelli del capolavoro di Tolkien

Sinceramente non so. So dell'ammirazione di King per Tolkien, mi pare
che sia nell'elenco di libri da lui letti che c'è in Danse MAcabre,
non ricordo però quando lo ha letto. :-)
Comunque nell'impianto generale ci vedo dei paralleli, nelle vicende
dei personaggi no, ma magari è una cosa molto elaborata e non può
essere facilmente "avvertita".


> L'ombra dello scorpione (The Stand, 1978)
> L'ombra dello scorpione - edizione completa (The Stand, 1990)
(...)

Mi sono dimenticati di scrivere un commento sull'orribile film TV: è
la dimostrazione del fatto che non basta seguire pedissequamente la
trama di un bel libro per fare un bel film.
Questo stesso problema ci sarà anche poi con IT, ma qui è peggio che
peggio. Attori inespressivi, inquadrature banali, ad un certo punto si
prova la sensazione che è meglio che muoiano tutti che andare avanti
con lo strazio... :-)))
Poi, alla fine...

SPOILER
per citare il commento di Tiziano Sclavi: quando, verso la fine,
compare in cielo, *la mano di Dio*... (nel libro si tratta di
un'immagine fortemente simbolica) bruceresti il nastro seduta stante
senza proseguire oltre la visione.
> Sinceramente non so. So dell'ammirazione di King per Tolkien, mi pare
> che sia nell'elenco di libri da lui letti che c'è in Danse MAcabre,
> non ricordo però quando lo ha letto. :-)

Beh nella sua nuova introduzione al primo capitolo della Torre Nera,
King non esprime solo ammirazione per Tolkien, lo elegge a suo
maestro, come fa d'altronde anche con Richard Matheson, ma per altri
motivi. Insomma Tolkien e' servito a formare l'amore per il fantastico
e Matheson quello per l'orrore. Se li e' scelti mica male i maestri
l'uomo, eh? ;-)))

Tra parentesi mi interesserebbe sapere, come curiosita' ovviamente,
> dai tanti kinghiani della lista, se condividete l'amore per Tolkien e
> per Matheson. Immagino che purtroppo, qualcuno di voi Matheson non lo
> conosce proprio. Purtroppo, perche' Matheson e' uno degli scrittori
> piu' sottovalutati del secolo scorso. Ed invece uno dei piu' grandi.
> Provate a leggere "Io sono leggenda", solo per fare un esempio. :-)

Io sono assolutamente Tolkieniano, nonchè Mathesoniano. Sebbene di
entrambi abbia ancora letto un pò poco. Segnalo comunque un vero
capolavoro: Io sono Helen Driscoll.
E, per rimanere in tema, un altro libro amato e suggerito da King: Il
Giro di Vite, di Henry James.

> > L'ombra dello Scorpione è, a mio parere, il romanzo più bello e
> > complesso di Stephen King.
> Abbi pazienza ma, purtroppo, non sono d'accordo.
> E' vero, come dici, che sono rappresentati benissimo tutti i venti
> (circa) personaggi principali a differenza di "It" dove ce ne sono
> solo sette (o poco più), ma questa è l'unico pregio del Re: quello
> di sapere rendere reali (d'altronde non sarebbe il re... ops scusa
> la zumata) personaggi inventati.
> La storia, invece, lo trovata banale.
> Oltretutto banalizzata vieppiù dal fatto che un virus letale a
> livello MONDIALE si risolva, come conflitto tra bene e male, a Las
> Vegas (U.S.A.).
> E' un difetto che, ahilei, si porta dietro anche la Rowling, ad
> esempio. Perchè quando parla del MONDO magico (coppa del mondo di
> Quidditch, maghi di tutte le nazionalità,...) cade nella trappola
> dell'eroe (Harry) e del cattivissimo (Lord Voldemort) decisamente
> inglesi.
> Da questo punto di vista, infatti, ho apprezzato molto il
> romanzo "Il quinto giorno" che ho letto lo scorso anno, di cui non
> ricordo bene l'autore, ma di cui, se volete, parleò al mio ritorno
> dall'Urbe.

Direi di sì! Frank Schatzing è un autore che mi incuriosisce molto... :-)
Riguardo al tuo giudizio non ho nulla da dire: so bene che IT e
L'Ombra dello Scorpione si contendono la palma del miglior romanzo per
molti lettori di King, per tanti motivi. Ma ciò che è bello è
soggettivo. Potrei argomentare che King ha sempre scelto scenari che
conosce bene per rappresentare le proprie storie, tanto che oggi
qualcuno immagina il Maine come uno dei posti + truculenti del mondo,
ma questo è sicuramente un difetto, se lo è per te.

Volevo poi anche dire che, pur amando King, non mi considero affatto
monomaniaco, più che altro volevo mettere in evidenza alcuni aspetti
della sua narrativa che potrebbero incuriosire qualche "nuovo" lettore
(penso al Porde, per esempio) dato che magari uno si fa un'immagine di
questi autori di bestseller che potrebbe magari essere distorta.

> Potrei argomentare che King ha sempre scelto scenari che
conosce bene per rappresentare le proprie storie, tanto che oggi
qualcuno immagina il Maine come uno dei posti + truculenti del mondo,
ma questo è sicuramente un difetto, se lo è per te.

Più che altro un kinghiano immaginerebbe che tutte le mamme
americane sono bigotte-paranoidi, gli animali domestici dei killer a
quattro zampe, i vicini di casa e i rigattieri dei tizi poco
raccomandabili... :OPPP

STEPHEN KING 2

Ossessione (Rage, 1977)
La lunga marcia (The Long Walk, 1979)
Uscita per l'Inferno (Roadwork, 1981)
L'uomo in fuga (The Running Man, 1982)
L'occhio del male (Thinner, 1984)

I libri di Bachman.
Richard Bachman è l'alter ego che King inventò per dare una via
d'uscita a questi libri che riteneva, a torto o a ragione, non essere
all'altezza delle aspettative che Stephen King, autore di successo,
aveva creato nei propri lettori con una manciata, ancora piccola in
allora, di bestseller.
Qualcuno sostiene che, libero da condizionamenti editoriali, questo
King sia più vero del vero. Di certo il libri sono meno horror e più
thriller, i finali sono più cattivi e... si leggono d'un fiato.
Sono anche più poveri di idee, secondo me, tranne forse L'occhio del
male, che è un pochino più complesso nella trama, forse perchè
riscritture di romanzi che non era riuscito a pubblicare agli esordi.
Una storia particolare ha avuto Ossessione che, copiato nella realtà
da uno studente che si è portato un fucile in classe (e, mi pare,
uccidendo veramente qualcuno) ha determinato una crisi in King, che ha
chiesto per anni che non venisse più ristampato.
Bachman è morto, quando è stato scoperto pubblicamente quale alter ego
di Stephen King, ma è poi tornato a scrivere con I Vendicatori,
romanzo nella realtà parallela di Desperation, una particolarissima
operazione che vedremo in seguito. L'alter ego di King ne ha anche
ispirato alcuni romanzi o parti ... è insomma diventato una sua
ossessione.

giovedì 12 aprile 2007

(QUASI) TUTTO STEPHEN KING - 2 - CARRIE - LE NOTTI DI SALEM - SHINING

Tutte le recensioni sui libri di King qui riportate, compresa La Storia di Lisey, sono state scritte dall'11 aprile al 1 maggio 2007, nell'ambito di una Mailing List che frequento, Zuccamaxima. Le ho solo modificate leggermente per questa "collocazione". sono graditi eventuali commenti.
Ecco cosa penso dei libri di Stephen King che ho letto. Ne avremo per un pò... Saranno raggruppati più o meno per tema, procedendo più che altro in senso cronologico.

Carrie (Carrie, 1974)
La storia personale di King rende in un certo senso questo libro più interessante. Disperato perchè lavorava sottopagato, come insegnante e in una lavanderia, ha scritto il libro in poco più di una settimana. Dopo diversi rifiuti da parte di vari editori questo fu il primo dei suoi manoscritti ad essere pubblicato (salvo qualche racconto breve), direttamente in edizione economica, per poi diventare un film di Brian De Palma!Lo stile è ancora "acerbo" ma asciutto e graffiante. Vi sono dei temi ricorrenti anche in parecchi libri successivi.Carrie, la protagonista, è una ragazza sfigata. Tormentata dai compagni, cicciottella, timida e "zero in Carisma". Una serie di incidenti la porterà a manifestare poteri paranormali.La vicenda è stata molto ben rappresentata da De Palma in "Carrie. Lo sguardo di Satana": è da qui che è nata veramente la fortuna letteraria di King, da un film azzeccato. Non è il suo libro più bello, ma è comunque un ottimo punto di inizio per chi non ha mai letto il Re.

Le notti di Salem (Salem's Lot, 1975)


Secondo e più corposo romanzo. La storia è di vampiri e richiama un pochino quella di "Io sono leggenda" di Richard Matheson (idolo di King). Purtroppo ne ricordo poco perchè l'ho letto tantissimo tempo fa, ma mi era piaciuto. Molti lamentano un finale tronco... si pensava che ci sarebbe stato un seguito ma King, che probabilmente ne aveva avuto l'intenzione, ha poi preferito lasciare la vicenda così e recuperare in maniera un pò originale il protagonista negli ultimi volumi de La Torre nera... Anche qui c'è un film (TV), di Tobe Hooper, regista di "Non aprite quella porta", ma non è un granchè, secondo me. Più interessante, invece è la recente serie TV, diretta da Mikael Salomon, anche se l'aver portato la storia al presente, con telefonini ecc., mi pare che penalizzi un pochino la storia.

Shining (The Shining, 1977)
Siamo già al capolavoro. Tornano i temi dei poteri paranormali e dei personaggi "deboli" socialmente (il protagonista è semplicemente un bambino).
Vi è anche la rappresentazione di un conflitto tra le forze del bene e quelle del male, più una costante che un tema ricorrente del buon Stephen.
Kubrick ha tratto un altro film capolavoro (tutti i suoi film lo sono) da questo libro, anche se forse non lo amava molto.
King ha disconosciuto il film perchè secondo lui tradisce il libro ma la mia opinione è che due geni non possono andare daccordo fino in fondo: il film tradisce il libro solo apparentemente, ma ne ripropone la tensione forse anche superandolo. Certo la vicenda nel libro è più complessa...
Io ho letto prima il libro, poi ho visto il film, poi ho riletto il libro (questo 20 anni fa), poi ho rivisto il film credo altre 5 volte.
Ogni volta me la faccio sotto.
Non è brutta la riproposizione in serie TV di qualche anno fa (in 2 DVD)... ma evidenzia, purtroppo, che non basta fare una trasposizione fedele per fare un buon prodotto, come vedremo anche - in peggio - per IT e L'ombra dello Scorpione.

Beh, non penso che King sia, in generale, uno spettatore sprovveduto
(penso a parti del suo saggio "Danse Macabre", ci arriverò...) + che
altro credo che lui abbia veramente ragione a voler disconoscere
l'opera di Kubrick, ma solo sul piano della trama.
L'emozione che il film trasmette, invece, è autentica... un pò come
nel libro dove la tensione è veramente palpabile.
Diciamo, per dare un pò ragione ad entrambi gli autori, che le
emozioni sono state costrutite su elementi effettivamente diversi.
Quindi, in un certo senso, il film è un altro racconto.
Kubrick invece ha saputo mettere a fuoco cosa fa paura, ed anche
utilizzare al meglio i suoi attori. Nel film il protagonista è Jack
Torrance/Nicholson, nel libro è il bambino.

mercoledì 11 aprile 2007

(QUASI) TUTTO STEPHEN KING - 1 LA STORIA DI LISEY


Qualche commento sull'ultimo libro di Stephen King (era l'ultimo quando ho scritto questa recensione). Una mia collega, ad ogni suo nuovo libro, mi dice - un pò delusa - "L'avrà scritto la moglie". Di questo ha detto che lo ha scritto lui. :-)
In effetti è veramente un bel libro, non il suo massimo capolavoro, forse. Stephen King va in giro a dire che è il suo libro migliore. Forse è difficile essere obiettivi su sè stessi.
Secondo me, dopo l'incidente, i libri buoni sono tutti quelli della Torre Nera e questo. Prima dell'incidente: tutti (salvo un paio).
Attenzione: seguono parziali spoiler!!!
Secondo me è vero che il libro è bello ed ispirato. L'unico vero problema è che non riesce a fare a meno di essere prolisso (ma questa riesce a farsi perdonare). Non è l'incedere grandioso di intrecci dell'ombra dello Scorpione. Qui la vicenda è una sola. L'uso di termini inventati alla lunga è un pò pesante... Insomma tutta roba che rende un pò indigesta la minestra. La storia però ha degli spunti veramente geniali ed un punto di vista quantomeno interessante, quello della vedova dello scrittore.
Nel finale poi ci vengono rifilate una serie di mazzate che... non mi capitava da tempo di pensare "meglio lasciare la luce accesa ancora un pò, prima di mettermi a dormire". :-)
Buona lettura.