lunedì 16 aprile 2007

STEPHEN KING 6

L'ultimo cavaliere (Dark Tower 1: The Gunslinger, 1982)
La chiamata dei Tre (Dark Tower 2: The Drawing of the Three, 1985)
Terre desolate (Dark Tower 3: The Waste Lands, 1991)
La sfera del buio (Dark Tower 4: Wizard and Glass, 1997)
I lupi del Calla (Dark Tower 5: Wolves of the Calla)
La canzone di Susannah (Dark Tower 6: Song of Susannah)
La torre nera (Dark Tower 7: The Dark Tower, 2004)

La saga della Torre Nera è forse la storia delle storie, una serie che
in qualche modo ingloba tutte le altre. Non era così fin dall'inizio
ma poi, piano piano, lo è diventata.
King dice che di base c'è Il Signore degli Anelli di Tolkien, unito al
West di Sergio Leone ed anche "Childe Roland to the Dark Tower Came",
poema in versi di Robert Browning del 1855. Poi, però, c'è King
all'ennesima potenza.
La storia è concepita sin da quando il nostro era all'università, il
primo libro è stato covato, limato, metabilizzato, riscritto forse per
20 anni (e si vede), con tutti i pregi e i difetti che questo
comporta. La sensazione finale, in un certo senso, è quella opposta:
sembra che molti fatti e personaggi siano inventati là per là senza
sapere che cosa ne sarebbe successo in seguito. Probabilmente, invece,
la questione è che King aveva tanta carne da mettere al fuoco, e lo
sapeva, e quindi si è ritrovato per le mani una storia un pò difficile
da far quadrare. A questo punto ne è venuto fuori con qualcosa di un
pò particolare, quasi una narrazione poetica o forse un pò onirica.
Questo ha disorientato molti lettori de L'Ultimo Cavaliere, qualcuno
paradossalmente proprio per questo ha apprezzato questo libro più di
tutti gli altri. A chi vuole accingersi alla lettura della saga
suggerisco, quantomeno, di provare a leggere anche il secondo prima di
dare un giudizio definitivo.
La Chiamata dei Tre è forse il libro più accessibile, da un lato non
troppo lungo dall'altro con una storia completa in sè. Come dice il
titolo, il gruppo si costituisce, tema Tolkieniano per eccellenza.
Fantasy, ma non "ortodosso", anzi proprio in questo episodio abbiamo
due elementi fantascientifici: le porte dimensionali su un "futuro
parallelo" e il paradosso spaziotemporale. Mancano poi i personaggi
più classici, come elfi e nani.
In Terre Desolate il gruppo affronta il viaggio, altro tema
Tolkieniano, una serie di difficoltà, anche molto particolari, e
vengono sfruttate al massimo dall'autore le particolari personalità di
tutti questi personaggi. Narrativamente e per stile adottato è il più
"ortodosso" di tutti questi libri.
La storia ha preso vita nelle mani dello scrittore e quando arriva al
momento di massima tensione, si interrompe improvvisamente, senza
giungere al finale.
Nel pieno più pieno della mia Kingmania, o meglio Torremania, mi sono
trovato all'improvviso a becco asciutto, sei lunghi anni prima di
poter leggere il seguito! Cazzarola.
La Sfera del Buio comincia con la conclusione della vicenda di Blaine,
un treno macchina-senziente impazzito, che può essere fermato
unicamente se battuto in una gara di indovinelli (kitch, ma geniale),
poi la storia cambia totalmente e diventa un lungo flashback nel
passato del protagonista, che ne mette in luce presupposti e
motivazioni. Questo episodio mi ha fatto uno strano effetto: ero
appagato, finalmente, ma non più così sicuro di voler sapere come
andava a finire... forse perchè la trama aveva preso una direzione per
me inaspettata, persino con una vena romantica. (?)
Poi è arrivato l'incidente, Stephen King viene travolto da un camion
mentre fa una passeggiata a piedi. Notizie inquietanti giungono ad
intervalli più o meno regolari. King non riesce più a scrivere, no, ci
riesce ma non si sa se finirà la saga, poi si dice che lo farà ma che
saranno i suoi ultimi libri.
Ad un certo punto però le notizie sono chiare: i tre volumi finali
uscirano a sei mesi di distanza uno dall'altro.
Altre sue opere dell'ultimo periodo non erano proprio brillanti: La
bambina che amava Tom Gordon, La tempesta del secolo,
L'acchiappasogni. Però non è così per i libri sulla Torre Nera. King è
veramente ispirato e la saga si conclude degnamente, parlo in
particolare dell'ultimo volume che ho particolarmente apprezzato fino
al finale, compreso.
King dell'ultimo periodo è spesso un pò troppo prolisso, ma questo
elemento, pur presente, è poco percettibile negli ultimi tre volumi,
lo è invece per gli altri suoi lavori.
Il seguito è noto: King ha continuato a scrivere senza praticamente
fermarsi per nulla, incidente o meno. La risposta è sotto gli occhi di
tutti, per lui scrivere è un'autopsicanalisi, è un bisogno, è vivere.
Per gli amanti delle classifiche: questa saga è il massimo? Meglio di
IT, dell'Ombra dello Scorpione, di Misery, del Miglio Verde, di
Shining o della Zona Morta?
Difficile da dire, presi singolarmente potrei anche dire di no,
sebbene personalmente ho gustato moltissimo La Chiamata dei Tre, ma il
fatto è che complessivamente si tratta veramente di un'opera
mastodontica e niente affatto noiosa, anzi oggi come oggi sono triste
all'idea che sia veramente finita. E' possibile?

> all'idea che sia veramente finita. E' possibile?

Spiace anche a me che la Torre Nera sia finita :-(
Sto aspettando ansiosamente che la Sperling e Kupfer faccia
tradurre "The Road to the Dark Tower" di Bev Vincent, almeno,
così mi aveva detto Bev quando gliel'avevo chiesto.
L'ho comperato in inglese, ho pure l'autografo ;-) ma non ci capisco
una mazza. :-P
Se interessa:

http://www.bevvincent.com/DarkTower.html

Ecco invece una mia vecchia recensione: STEPHEN KING - SAGA DELLA TORRE NERA: L'ULTIMO CAVALIERE - LA CHIAMATA DEI TRE - TERRE DESOLATE - LA SFERA DEL BUIO - I LUPI DEL CALLA (5 LIBRI)
Difficile parlare di questi libri tutti assieme perchè, pur costituendo un'unica saga, personalmente trovo che siano piuttosto diversi fra loro. Il primo è poetico... e seminale, almeno lo era nella sua prima versione: non ho letto la nuova versione "riveduta e corretta". Il secondo, secondo me il migliore, apre le porte alla narrazione. Molte cose accadono e tutto è originale ed intrigante: l'ambientazione, i paradossi spaziotemporali, i personaggi. Il terzo è anche molto bello, meno diretto, forse, del secondo ma altrettanto efficace nella narrazione, ambientazione ecc. "Colpo basso" del Re è il lasciarci col fiato sospeso nel finale, coi protagonisti nel bel mezzo di una situazione... non rovino la trama a chi non ha ancora letto il libro. Il quarto tratta poi di una situazione del passato di Roland ed è sostanzialmente una storia d'amore. C'è spazio per tanti ingredianti in questa incredibile saga. Il quinto, e per ora l'ultimo uscito, tratta di una sorta di avventura nell'avventura: i nostri eroi devono fermarsi presso il Calla, ove un villaggio sta per essere attaccato dai lupi. Con gli anni King riesce sempre meno a tenere a freno la sua proverbiale prolissità, però la sostanza c'è, eccome. Anzi, nello scrivere le storie della torre nera, sembra avere ritrovato lo smalto perduto nelle sue ultime fatiche letterarie (in particolare in quelle horror).

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