lunedì 1 marzo 2004

JULES VERNE - VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI



Spinto dalla lettura della Lega degli Straordinari Gentlemen mi sono cimentato in questo libro, affascinato dal personaggio del Capitano Nemo, e suggestionato dal ricordo di infanzia di un epico film. E' difficile, per me, leggere libri vecchi, per la pesantezza dell'espressione letteraria allora in voga. Devo dire che comunque non è andata troppo male. Avevo intrepreso la lettura dapprima di un'edizione ridotta per ragazzi ma poi, accortomi dell'errore, mi sono procurato quella integrale. La differenza è quella che c'è tra la liquirizia di comune commercio (che in realtà è più che altro melassa) e la liquirizia purissima... Veniamo al libro. Protofantascienza, ma soprattutto avventura. Senso del fantastico e del meraviglioso. Verne era un erudito visionario che sapeva mescolare realtà e la fantasia. L'intreccio non è affatto malvagio, nascosto forse da alcune pesantezze, e i personaggi discreti, a parte Nemo che è davvero notevole. Poi c'è quella strana sensazione di "futuro del passato", magari del tutto soggettiva, che mi ha fatto gustare il libro particolarmente.

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