mercoledì 25 aprile 2007

STEPHEN KING 9

It (It, 1986)

Un altro capolavoro di Stephen King. In effetti, come dicevo nelle
scorse "puntate", non è il mio libro preferito in assoluto ma vorrei
enfatizzare alcuni degli elementi peculiari di It. Anzitutto le oltre
1000 pagine si leggono d'un fiato, una cosa del genere a me non è mai
capitata con un libro altrettanto lungo. Nella storia vi è un recupero
di sensazioni legate alla nostra fanciullezza così attento, così ben
fatto che, pur in un contesto decisamente americano e piuttosto
diverso dal nostro, non si può fare a meno di immedesimarsi nei
protagonisti.
Notevole è anche il concetto rappresentato dal nemico, il Male
personificato, la cui ciclica riapparizione, anche nella vita dei
nostri eroi, simboleggia magari altro (io ci vedo le periodiche crisi
personali che mi hanno in qualche modo colpito, e costretto a
crescere). Un paradosso che ho notato, pensando ai commenti di diversi
amici che lo hanno letto, è che alcuni lo hanno trovato letteralmente
terrorizzante, altri non lo giudicano nemmeno un vero e proprio libro
dell'orrore. Secondo me, però, appartiene innegabilmente al genere,
senza con questo voler togliere o aggiungere nulla ad un libro
decisamente straordinario.
Una lettura decisamente consigliata a tutti.
La serie TV, tratta da It, è un pò meglio, forse, di quella tratta
dall'Ombra dello Scorpione, ma risente degli stessi difetti. Gli
attori, in generale, hanno fatto recitazioni ordinarie, le parti più
"simboliche" della narrazione sono rese piattamente e risultano poco
coinvolgenti, solo la figura del pagliaccio (che peraltro è entrata un
pò nell'immaginario collettivo) ha un certo impatto visivo. Kubrick
aveva ragione, King non può essere riprodotto pari pari.


Misery (Misery, 1987)
King è in vena: anche Misery è un libro eccezionale. A parte, forse,
alcune polemiche che si possono fare sulla traduzione di Tullio
Dobner, ma lì King non c'entra. Paul Sheldon, uno scrittore (guarda
caso) ha un brutto incidente (potrei dire "guarda caso" ma è successo
prima di quello vero di King) ma viene salvato da Annie Wilkes,
infermiera, la sua fan Numero Uno. "Che culo che c'ha certa gente..."
come direbbe Guccini. Beh, si capisce che anche King è un pò
preoccupato dai suoi fan molto, molto appassionati. Misery è l'eroina
di una serie di romanzetti rosa che hanno dato fama a Sheldon, ma
questi è ben deciso a cambiar genere e ha deciso di uccidere,
letterariamente, il personaggio. Annie Wilkes lo segregherà in casa,
con l'obiettivo di riportare in vita la sua eroina preferita,
costringendo Sheldon a scrivere quello che lei si aspetta lui debba
scrivere. Come si capisce dalla trama non è che i temi trattati siano
poi così nuovi, ma c'è una tale intensità nel conflitto tra i
personaggi, c'è una sorta di amara autopsicanalisi (o semplice
autoironia), c'è la classica situazione claustrofobica... insomma a me
è piaciuto veramente parecchio.
Due parole le merita sicuramente anche il film che ne è stato tratto:
Misery non deve morire. A mio avviso è uno dei migliori film
Kinghiani, peraltro abbastanza fedele al romanzo, direi. Forse per
l'interpretazione di Kathy Bates, forse per la buona mano del regista,
Rob Reiner, la tensione è altissima per tutto il tempo, come nei film
di Hitchcock. Se oggi rileggessi il libro non potrei fare a meno di
associare il volto di Kathy Bates ad Annie Wilkes.


Ed ora un piccolo elenco di quelli che non ho letto:
Le creature del buio (The Tommyknockers, 1987)
La metà oscura (The Dark Half, 1989)
Cose preziose (Needful Things, 1991)
Il gioco di Gerald (Gerald's Game, 1992)
Rose Madder (Rose Madder, 1995)
Il diario di Ellen Rimbauer (Rose red), 2002 (scritto sotto lo
pseudonimo di Joyce Reardon, dice Wikipedia)
Buick 8 (From a Buick 8, 2002)
Cell (Cell, 2006)

> Tipo Shining film, l'ho scaricato e guardato, e mi chiedo perchè lo
> trovate un capolavoro, per me ci sono film migliori !
> Anche solo Misery e Il Miglio Verde (rimanendo su King) per esempio,
> per me sono molto, ma molto più belli di Shining.
> Insisto sul fatto dei gusti :-)

Anche io la penso così: il "bello" è l'incontro tra chi aveva qualcosa
da dire/mostrare, l'artista diciamo, e chi fruisce quella cosa.
Questo incontro produce qualcosa, un'emozione, positiva neutra o
negativa che sia.
Le cose artisticamente "complesse" forse possono essere comprese
meglio (questo non necessariamente comporta un maggior godimento) con
una "spiegazione" adeguata, ma è assurdo, secondo me, pensare che dopo
aver discusso e sviscerato un tema all'inverosimile poi si sia tutti
daccordo su come vada giudicato.
Per esempio non dò molta speranza ai Promessi Sposi di Manzoni
(frecciatina). :-PPPPP




Parole sacrosante. Potrei stare ore ed ore a spiegare la genialita' di
un film come "Shining", ma se a ***** non piace, a cosa servirebbe?

> Per esempio non dò molta speranza ai Promessi Sposi di Manzoni
> (frecciatina). :-PPPPP

Come io non ne do' a "Il silenzio degli innocenti" (frecciatina
ricambiata). :-PPP

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