Romanzo Storico: Bernard Cornwell - Le Aquile di Sharpe
Trama:
(da Unilibro. http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-cornwell_bernard/sku-12787591/le_aquile_di_sharpe_.htm)
Richard Sharpe milita nell'esercito di Wellesley, futuro duca di Wellington. L'esercito inglese sta marciando da Lisbona verso Madrid, affiancato dalle truppe spagnole, che si rivelano subito avide e inette. Sharpe viene aggregato al battaglione di Sir Henry Simmerson, che ha ottenuto il grado di colonnello nella milizia, non ha alcuna esperienza militare, ma è tronfio, saccente e severo con i suoi uomini fino a sfiorare, e talvolta superare, i limiti del sadismo. Purtroppo Simmerson ha anche potenti alleati politici. Entrato subito in conflitto con il ricco tenente Gìbbons, nipote di Simmerson, e con il suo amico tenente Berry, Sharpe si distingue in una brillante azione militare che gli vale la promozione a capitano. Ma Simmerson, che nella stessa azione ha perso la bandiera, disonorando così il battaglione, scrive subito a Londra chiedendo l'annullamento della promozione e l'immediato invio di Sharpe nelle Indie occidentali, pronunciando così una sorta di condanna a morte, viste le condizioni di vita di quelle guarnigioni. L'unica speranza di salvezza per Sharpe è compiere un'impresa tanto eroica da annullare gli effetti negativi dell'ostilità di Simmerson: impadronirsi di una delle aquile dorate che Napoleone in persona consegna ai battaglioni francesi, un'azione che prima d'ora non è mai stata compiuta.
Copertina:
Link:
http://www.anobii.com/books/Le_aquile_di_Sharpe/9788850218936/017d26084fac528451/
http://it.wikipedia.org/wiki/Bernard_Cornwell
Il mio commento:
Primo romanzo scritto da Cornwell (nel 1981) sulle avventure di Richard Sharpe. La cronologia dei libri editi in italiano è davvero confusa: solo nove su poco più di una ventina i romanzi da noi pubblicati, e seguendo un criterio non cronologico né riguardo a quando sono stati scritti né rispetto alla cronologia degli eventi che interessano il personaggio. Detto questo ho preferito cominciare da quello che era comunque il primo, quando è stato pubblicato in lingua originale. E' davvero una sorpresa. L'autore è già straordinariamente maturo, pienamente padrone della narrazione sia sul piano dello stile, sia soprattutto per la storia. Un bel mix di azione e passioni con personaggi ben delineati, in particolare il protagonista. Lo sfondo storico è presente e curato ma non prevale sulla vicenda che di base è vera ma viene romanzata ad uso e consumo dell'autore e quindi dei lettori. Insomma sono rimasto davvero soddisfatto da questa lettura!
martedì 25 agosto 2009
Bernard Cornwell - Le Aquile di Sharpe
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lunedì 6 luglio 2009
Stephen King - Duma Key
*** Attenzione: di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***
Primo commento, NO SPOILER, scritto mentre leggevo il libro ed ero arrivato verso pagina 450.
Anzitutto sullo stile lo zio Steve se la cava, direi, molto bene.
Forse è aiutato dal traduttore anch'egli in forma. Come mi capita di
notare di recente, King fa un interessante lavoro sul linguaggio. Non
è la stessa cosa che nella Storia di Lisey, però, dove ci sono tutte
quelle parole inventate. No, è un pò più sottile. Lo stato mentale del
protagonista è molto, molto ben rappresentato, sia per quello che dice
sia attraverso le parole che usa.
Riporto l'incipit (non l'ho trascritto io, l'ho copiato da un sito,
spero sia giusto):
"Si comincia con uno spazio bianco. Non dev'essere necessariamente
carta o tela, ma secondo me dev'essere bianco. Noi diciamo bianco
perché abbiamo bisogno di una parola, ma la definizione giusta è
"niente". Il nero è l'assenza della luce, ma il bianco è l'assenza
della memoria, il colore del non ricordo. (...) Immaginate una
bambina, poco più che infante. Quasi novant'anni fa è caduta da un
carretto giocattolo, ha battuto la testa su un sasso e ha dimenticato
tutto. Non solo il suo nome: tutto! E poi quel giorno ha ricordato
quel tanto da prendere una matita e tracciare quel primo segno
titubante sul bianco. Una linea di orizzonte, certo. Ma anche una
fessura da cui dilaga il nero.
Immaginate, comunque quella manina che solleva la matita... esita... e
poi segna il bianco. Immaginate il coraggio di quel primo sforzo di
ristabilire il mondo disegnandolo. Amerò sempre quella bambina, a
dispetto di quanto mi sia costata. Devo. Non ho scelta.
Le immagini sono magiche, come sapete."
E' una capitolo che si chiama "Come fare un disegno" (ce n'è altri),
non esattamente la storia principale, un punto di vista "laterale" ma importante.
Il protagonista si chiama Edgar Freemantle e la narrazione avviene in
prima persona. L'identificazione è totale, dopo un pò si pensa *con*
il protagonista e ...
Secondo commento, scritto pensando di anticipare situazioni contenute, al massimo fino a pag. 185.
Il romanzo è pieno di riferimenti, sia diretti che indiretti, sia ad altre opere, che alla sua vita, io ci ho trovato
somiglianze con alcune situazioni ed elementi di altri romanzi:
Mucchio d'ossa, Shining, la serie della torre nera, Insomnia, Lisey...
N.B. SPOILER PER CHI NON HA GIA' LETTO IL LIBRO (PROSEGUIRE SE AVETE
GIA' LETTO FINO A PAG. 185)
Edgar Freemantle ha un brutto incidente in cantiere. Una gru schiaccia
la sua macchina, peccato che lui fosse dentro.
La sua vita va in pezzi.
La moglie lo lascia. Lui non è pienamente padrone di sè stesso, ha
momenti di rabbia feroce in cui rischia di far del male agli altri e
non sempre riesce a ricordare le parole giuste, quando parla.
Si trasferisce a Duma Key, con l'ipotesi di rimettersi a disegnare e
provare a rimettere assieme i pezzi.
Chi vede i disegni, e lui stesso, si accorge che sono molto buoni.
Nel frattempo fa amicizia con Wireman e conosce la signorina Eastlake
(una vecchia in carrozzella a cui Wireman fa da badante).
In questa prima parte del romanzo King si dedica alla costruzione
della storia: l'ambiente, la casa (Big Pink), l'isola, i pensieri di
Freemantle, una certa definizione dei personaggi principali e dei loro
rapporti (per esempio la visita della figlia preferita). In realtà
siamo già "dentro" la storia e le cose che succedono troveranno una
loro conseguenza nel seguito. Diciamo che l'atmosfera generale è
quella che si avverte nei migliori fra i più recenti romanzi del Re.
Non siamo di certo nel clou della storia, ma la narrazione è molto
buona e il tutto è sicuramente intrigante.
Io nel frattempo il romanzo l'ho già finito: non ci resistevo!!
Cmq metto un altro commento fino alla parte prima della mostra, il
resto arriverà in seguito.
terzo commento.
N.B. SPOILER PER CHI NON HA GIA' LETTO IL LIBRO (PROSEGUIRE SE AVETE
GIA' LETTO FINO A PAG. 447)
Beh, sì! I disegni sono davvero buoni, ma anche inquietanti. Qual'è il
rapporto tra ciò che è rappresentato nei disegni e la realtà? (non è
proprio uno spoiler: questo fatto ce lo spiattella la Sperling nel
risvolto di copertina.
Edgar è bravo, molto bravo. Come Dalì? Bravo e maledetto. E perchè
Wireman, ex avvocato, si trova in questo posto dimenticato da Dio?
King, come ci ha abituato nei suoi migliori romanzi, ci prende per
manina, diciamo con la destra di Edgar, e ci conduce pian pianino con
Edgar, nella sua discesa agli inferi.
Trovo molto bello il rapporto con Wireman, la scoperta dei
"tradimenti" della moglie e quello che Edgar decide di fare. Il
passaggio da romanzo "mainstream" (con brividi, però) a "horror" è
graduale e non è male tutta quella parte in cui si riflette sul
significato dell'arte. La prolissità di King è solo apparente o,
forse, più legata alla trama. Quello che intendo dire è che leggendo
le singole frasi non le trovo affatto prolisse, anzi per certi versi
sono dense, dato che tutto quello che racconta lo ritrae e analizza
fin nel minimo dettaglio. In questo modo i personaggi sono più vivi,
le motivazioni più chiare. Poi c'è il fatto che tutto è raccontato in
prima persona: se è vero che i dialoghi non sono poi tanti è anche
vero che, in un certo senso, tutto il libro diventa una sorta di
monologo. E' per questo che il tema di base è assolutamente personale:
l'incidente, la famiglia, il fatto che Freemantle sia ricco, e
artista, tutto è basato sull'esperienza "diretta" di King. Chissà se
Tabitha è stata fedele! :-)))
Commento finale.
NON PROPRIAMENTE SPOILER. :-)
Se avete lette il libro sapete come è finita no?
A questo punto si potrebbe veramente dire un mucchio di cose. La storia "regge", praticamente fino alla fine. Non è che in ultimo arrivino dei veri e propri colpi di scena, ma le cose precipitano, eccome. C'è un punto, in cui si passa a credere ciecamente alla strega, nel quale a mio parere cede un pò la "sospensione dell'incredulità", però tutto sommato non si scade nel ridicolo (come in "L'Acchiappasogni", per capirci). Diciamo pure che King non se la cava più bene come in passato con l'orrore più puro, ma dopo 400 pagine e passa di ottima narrazione penso di potergli perdonare circa un terzo di libro leggermente meno bello e affermare che, nel complesso, questo è uno dei suoi romanzi migliori (io, che lo amo, ne conto almeno venti da "cinque stelle"). Bravo Re, aspetto con ansia il super-mega-malloppone!
Bravo
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mercoledì 11 marzo 2009
UN LIBRO PER ALESSIO!
Pubblico molto volentieri un messaggio del mio amico Ricky. Leggetelo!!!
"Ad agosto saranno 3 anni che Alessio ci ha lasciati, e per ricordarlo volevo regalare dei libri alla biblioteca di San Pier d'Isonzo in suo ricordo. Libri per bambini, naturalmente.
Ho gia' parlato con la biblioteca e con la libreria presso cui mi rifornisco, ed ho trovato una serie di libri di fiabe con cd (30 volumi a 200 euro, gia' ordinati!).
Pero'...... sarebbe bello se arrivassero anche altri libri cosi' da riuscire a dedicare una scaffalatura intera ad Alessio.
Per questo chiedo il vostro aiuto, grazie ai vostri siti ed ai vostri blog.
L'idea sarebbe di parlare in giro di questa iniziativa, e chi ha a casa qualche libro per bambini che non legge piu' (perche' il bambino in questione e' cresciuto), potrebbe spedirmelo come piego di libri (poco piu' di un euro), che poi lo metto assieme agli altri e faccio una donazione unica alla biblioteca.
Che ne pensate? Si puo' fare?
Se ci state, scrivetemi
Ciao a tutti
Ricky"
Per scrivere a Ricky mandate una e-mail a: kurdy@libero.it
Per visitare il Sito Web del Parco Alessio: http://parcoalessio.altervista.org
mercoledì 7 gennaio 2009
lunedì 29 dicembre 2008
REGALO DI NATALE
Mia moglie a Natale mi ha regalato un violino! Questa proprio non me l'aspettavo. Adesso mi basterà fare 10 anni di conservatorio e sarò pronto. :-)
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giovedì 30 ottobre 2008
JULES VERNE - CRISTOFORO COLOMBO
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domenica 26 ottobre 2008
PETER GOMEZ, MARCO LILLO E MARCO TRAVAGLIO - IL BAVAGLIO
privazione del diritto all'informazione. Gli squallidi giochetti con
le attrici per le fiction televisive, per poter ribaltare, al senato,
la maggioranza. La ricerca dell'impunità col Lodo Schifani. La "lotta"
alla magistratura. Uno spaccato dell'Italia di Berlusconi. Da leggere
e da raccontare.
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DAVID LYNCH - IN ACQUE PROFONDE
appassionano i saggi.
Di David Lynch, comunque, penso un gran bene.
Mi ha un pò spiazzato perchè non avevo idea della sua passione per la
meditazione trascendentale. Nè che si adoperasse per farla fare nelle
scuole, attraverso una fondazione.
Il libro è quindi in parte un escursus sul suo lavoro di regista ed in
parte una narrazione della sua visione del mondo.
Interessante.
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martedì 22 aprile 2008
IL LAVORO PIANGE
Nel mezzo di un discorso ci ha ficcato "il lavoro pange". Non capivamo quel che diceva e allora con un grande sforzo ha spiegato: "papà, il lavoro piangie pecchè tu no sei lì con lui".
Che tesoro!
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giovedì 17 aprile 2008
SEGUIMI!
Mentre Raffaella (mia moglie), assieme con Marco e Chiara (i bimbi), era da una parte, a passare la motozappa, io ero dall'altra a tagliare la legna. Avevamo lasciato aperte le due porte del garage, ingresso e retro, e passavamo da un lato all'altro del giardino attraversando il garage, quando hai qualcosa in mano non è tanto comodo aprire i cancelletti. Vado dall'altra parte e dico: "Raffa, hai visto le mie forbici per potare?". "No". "Marco, hai visto le mie forbici?". "No". "Chiara?". "Sì". "Dove sono?" Ci pensa un attimo e dice: "Seguimi!", parte quasi di corsa. Io la seguo. Attraversa il garage. Arrivata nell'altro pezzo del giardino cerca per un attimo, poi comincia a guardarsi attorno. Dico "Chiara? Tu sai dove sono le forbici? Le hai prese tu?". Ci pensa. "Seguimi!". Riparte a spron battuto, attraversa il garage e comincia a guardarsi attorno e a pensare ad altro. "Chiara, lo sai o no dove sono le forbici?". Alza le spalle.
Guardo Marco e gli dico: "Sai dove sono le forbici?". E lui: "Seguimi!". Attraversiamo nuovamente il garage ma ormai ho capito cosa succederà. Appena arrivato dall'altra parte comincia a guardarsi attorno distratto da tutto quel che trova. :-)
Insomma, mi son messo a cercare con un pochettino più di pazienza ed eccole lì: le forbici le avevo poggiate io sulla cuccia del cane.
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